Consigli per ridurre la plastica in viaggio e in vacanza

Volo plastic free

Viaggiare non è un’attività molto ecologica e normalmente il consumo di plastica usa e getta nei viaggi è alto: bottigliette d’acqua, bicchieri e posate nei take away per pasti veloci, sacchetti per gli acquisti, piccole confezioni di shampoo e saponette negli alberghi. Cosa fare quindi per rendere il nostro viaggio e la nostra vacanza il più plastic free possibile?

Prima regola: partire organizzati

La prima regola per evitare la plastica in viaggio è partire organizzati. Io di solito parto sempre con due borracce e un paio di borse di tela che porto sempre con me, oltre ovviamente al mio beauty senza plastica.
Se prevedi di fare spesso pranzi d’asporto, può essere utile portarsi un contenitore (lunch box) meglio se di acciaio, e delle posate da campeggio.

Il beauty case plastic free

Un beauty case personale in viaggio è fondamentale per evitare i prodotti di cortesia degli alberghi che purtroppo molto spesso non sono molto rispettosi dell’ambiente e comunque sono pieni di packaging di plastica. Il mio consiglio è quello di portarsi da casa flaconcini e barattolini, meglio se di vetro o alluminio, riempiti con i vari detergenti e creme (acquistati alla spina), spazzolino in bambù, shampoo solido, saponetta, dischetti struccanti lavabili, cotton fioc biodegradabili o, ancora meglio, l’oriculí (un bastoncino pulisci orecchie in legno).

Volare sì, ma plastic free

Alcune compagnie aeree stanno già adottando politiche plastic free. Tra quelle virtuose che hanno già eliminato la plastica dai loro voli o lo stanno facendo gradualmente troviamo la portoghese Hi Fly (la prima ad aver fatto decollare un volo plastic free lo scorso dicembre), Alaska Airlines, Qantas, Emirates per citarne alcune. Anche l’europea Ryanair si è impegnata ad eliminare la plastica su tutti i voli entro il 2023.
Nell’attesa che un po’ tutte le compagnie aeree si muovano in questa direzione, anche noi possiamo fare qualcosa.
Durante il mio ultimo viaggio a lungo raggio per i pasti in volo mi ero già messa il cuore in pace. Ero però determinata ad usare meno plastica possibile e quindi, ad esempio, a non usare le salviettine rinfrescanti (che ho infatti sempre gentilmente rifiutato) e a tenere lo stesso bicchiere per tutto il volo (le hostess hanno questa brutta abitudine di cambiarlo ogni volta che passano). La faccenda bicchiere è stata più complicata del previsto. Ti giuro che ho dovuto mantenere l’attenzione molto alta ogni volta che passava la hostess perchè ovviamente voleva portarmi via il bicchiere vuoto. Purtroppo quasi a fine volo, in un momento di dormiveglia, me l’ha preso e me ne sono accorta che ormai era andato. La prossima volta userò la mia borraccia anche come bicchiere.

Chiedi di più

Nonostante cerchi di partire sempre organizzata, spesso non è facile evitare la plastica. Quando faccio viaggi lunghi le prime difficoltà le incontro già in aeroporto. A Milano Malpensa ad esempio non si trovano fontanelle per riempire la borraccia d’acqua (che invece ho trovato spesso in aeroporti all’estero). Di solito quindi chiedo gentilmente al bar di riempirmela.

Fontanella d'acqua all'aeroporto di Dublino
Fontanella d’acqua all’aeroporto di Dublino (Crediti foto: Vitasenzaplastica)

Se al bar ordini una bibita, chiedi sempre se puoi averla in lattina o in bottiglia di vetro, stessa cosa per i bicchieri, specifica che non li desideri in plastica. Sono piccole cose ma ti assicuro che possono fare la differenza.

Senza cannuccia, grazie

Quando si pensa alle vacanze una delle immagini più ricorrenti è sorseggiare sulla spiaggia un drink fresco con… una bella cannuccia!! Chissà perché ma la cannuccia è simbolo dell’estate, delle feste e del divertimento.
Quando ordini una bibita ricordati sempre di specificare subito che la desideri senza cannuccia. Questo vale ovviamente tutto l’anno per qualsiasi posto, ma in estate, e soprattutto nelle località balneari, è più facile che cerchino di rifilarti una cannuccia per il motivo di cui sopra.

In Italia fortunatamente la situazione sta cambiando e sono sempre di più le spiagge plastic free.
È anche sempre più frequente trovare posti dove le cannucce, se utilizzate, sono di carta o bambù (in Vietnam ho letto che vengono anche prodotte cannucce con gli steli d’erba). Ci sono poi soluzioni alternative come quella di usare gli ziti di pasta in sostituzione delle cannucce. Geniale.

Iniziativa per baristi #ciucciatiquesta (Crediti immagine: Lovethesealikeme)

In alcune parti del mondo la cannuccia è davvero un’istituzione. Se ad esempio visiti il sud-est asiatico, ti accorgerai subito che fanno un uso davvero eccessivo della cannucce. La cannuccia arriva in automatico con praticamente qualsiasi bevanda. Come ho già raccontato nel post Il mio viaggio plastic free nel sud-est asiatico, in Thailandia ho addirittura visto persone bere acqua dalla bottiglietta di plastica con la cannuccia!!
Io sono un po’ maniaca per questa cosa delle cannucce e appena arrivo in un bar o in un ristorante do un’occhiata veloce ai vari tavoli per cercare di capire come servono bibite e altro: controllo se ci sono cannucce nei bicchieri e mi regolo di conseguenza.

No (plastic) bag please

In Italia i sacchetti di plastica sono banditi dal gennaio 2018 e anche gli altri paesi europei si stanno allineando alla normativa europea che prevede l’eliminazione di sacchetti di plastica ultraleggeri e il ricorso a borse biodegradabili e compostabili. Ma fuori dall’Europa com’è la situazione? Alcuni paesi, o più spesso singole città, li hanno vietati, ma purtroppo non sempre questo divieto viene rispettato e il controllo rimane un aspetto problematico.
La cosa migliore è quindi quella di portarsi, in qualsiasi parte del mondo si vada, la propria borsa (meglio se di stoffa) e mostrarla subito al venditore prima di fare il pagamento.

Raccoglilo, anche se non l’hai gettato tu

Una delle cose che più mi fa più tristezza è andare in posti bellissimi, immersi nella natura, e trovare in giro rifiuti, soprattutto di plastica. Spesso e sovente il ragionamento che facciamo davanti a scene del genere è questo: non l’ho mica buttato io (e quindi non sono tenuto a raccoglierlo). E probabilmente il pensiero sarà immediatamente seguito da una serie di lamentele sull’inciviltà di certe persone, sulla mancanza di servizi di pulizia della zona eccetera eccetera.
L’ambiente è di tutti e quindi tutti dobbiamo prendercene curaSe ci limitiamo solo ad osservare e criticare senza fare niente, non stiamo facendo un gran che per aiutare a risolvere il problema. Io ho deciso di seguire l’invito dell’associazione Take 3 for the Sea: “Raccogli 3 rifiuti e portali via con te quando lasci la spiaggia e farai la differenza”. A dire il vero molto spesso sono più di 3.

Se non si differenzia, non buttarlo

In Italia siamo abbastanza bravi a fare la raccolta differenziata e riciclare la plastica,  ma non è così dappertutto. Ti assicuro che non è necessario andare dall’altra parte del mondo per trovare realtà dove non ci sono ancora impianti di riciclaggio adeguati. In destinazioni con una forte vocazione turistica, come ad esempio Grecia, Croazia, Cipro, Malta, per citarne alcune in Europa, i tassi di riciclaggio sono ancora bassi. La situazione peggiora soprattutto d’estate quando i rifiuti generati dal turismo aggravano sistemi di smaltimento e riciclaggio spesso ancora inefficienti (leggevo che la quantità di spazzatura generata da un turista è circa il doppio rispetto a quella imputabile ad un residente).
Hai mai fatto caso ad esempio sulle isole quanta poca raccolta differenziata si faccia? Quando gettiamo qualcosa, dovremmo sempre chiederci dove andrà a finire. Cerchiamo sempre i contenitori per la raccolta differenziata e se non sono presenti, è preferibile riportare i nostri rifiuti in albergo o dove siamo certi verranno differenziati e riciclati.

Crediti foto: Vitasenzaplastica

App che aiutano

Esistono applicazioni che possono aiutare a ridurre il consumo di plastica. Ad esempio nel mio ultimo viaggio ho trovato molto utile Refill my bottle, un’applicazione che mostra su una mappa i punti dove è possibile riempire d’acqua potabile la propria borraccia. Ogni volta che la riempi, puoi registrare il refill sull’applicazione che di volta in volta restituisce il numero di bottigliette di plastica che hai evitato. Ogni utente ha inoltre la possibilità di aggiungere un punto refill, che si tratti di una fontanella pubblica o di un bar.

Refill my bottle station a Siem Reap
Refill my bottle station a Siem Reap (Crediti foto: Vitasenzaplastica)

Hai altri suggerimenti per ridurre la plastica in viaggio? Dimmelo nei commenti 🙂

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